Ogni Angolo Ogni Pietra ha come obiettivo la condivisione di un immaginario poetico e teatrale della città di Assisi da parte di una comunità di artisti (musicisti, cantanti, danzatori e allievi attori) che dialoghi con la visione e l’esperienza degli abitanti.
A partire da una call posta dai social del Piccolo Teatro degli Instabili su quale fosse il luogo del cuore nella città di Assisi, il progetto si è sviluppato raccogliendo i contributi e intessendosi nelle due parti fondamentali che lo compongono: la mostra fotografica e pittorica di Andrea Cova e Peter Bartlett e la performance curata da Samuele Chiovoloni e Francesco Bolo Rossini.
L’anima del progetto sta quindi nella capacità dell’arte di trasfigurare il tempo e lo spazio della città, rendere visibile ciò che era nascosto, e procedere ad una inversione del senso (tanto più essenziale dopo il biennio trascorso con l’interruzione di manifestazioni e spettacoli): affermare il possibile sull’esistente, porre al centro della vita quotidiana i corpi, le immagini, i suoni e le voci degli artisti e regalare esperienza di autentica bellezza a chi sceglie di predisporsi ad incontrarle.
Raccontare Assisi non è un processo semplice, come far interagire diversi linguaggi di narrazione: la parte fotografica di Ogni Angolo Ogni Pietra dialoga, s’intreccia con le opere di Peter Bartlett. Ogni fotografia è il risultato delle emozioni, sensazioni e ricordi arrivati dalle persone che hanno aderito al progetto.
La scelta di base è stata quella di evitare l’effetto didascalia e cartolina, tranelli in cui è facile cadere quando si racconta di Assisi, dei suoi vicoli, angoli e pietre. Per questo motivo non si tratta di fotografie pure, ma sovrapposizioni, esposizioni multiple e manipolazioni digitali con lo scopo di poter trasmettere il caleidoscopio delle memorie scritte, senza lasciare indietro il punto di vista personale.